Citazione

“Ciò che è realmente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non sia affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca.” (Heidegger)

sabato 20 marzo 2010

SITI PRO-ANORESSIA, IL PERICOLO SI MATERIALIZZA SUI SOCIAL NETWORK

Facebook, social network più famoso al mondo, non poteva non essere interessato dal fenomeno dei messaggi pro anoressia o bulimia che negli anni passati ha coinvolto maggiormente blog e forum. Giovannini: "Fenomeno ancora largamente sconosciuto"


ROMA 19.03.2010 - Nome in codice Proana, o anche soltanto Ana come nome o cognome, è indifferente, ma è importante che ci sia. Come foto del profilo un corpo esile in genere senza volto o la silhouette di una modella, in alcuni anche un bicchier d'acqua e tra gli amici tanti che per lo stesso cognome li scambieresti come parenti di un'unica grande famiglia. Si cercano così oggi i ragazzi con disturbi dell'alimentazione, anoressia o bulimia. E se in passato erano blog e forum e traghettare i messaggi distorti, con l'esplosione dei social network il fenomeno diventa pressoché ingovernabile. Nell'era di Facebook, il social network più famoso al mondo non poteva non essere interessato dal fenomeno dei messaggi pro anoressia o bulimia che negli anni passati ha interessato maggiormente blog e forum. Basta fare un giro con uno dei motori di ricerca per rendersi conto che si tratta di un terreno difficile da esplorare e monitorare, e soprattutto perché quel che è visibile a tutti i naviganti della rete spesso non è che una parte di quel che circola sul web. Sono numerosi, infatti, i forum ‘invisibili', a cui per accedere occorre essere registrati. Delle community private su cui scambiarsi messaggi su come perdere peso, su come non avvertire i morsi della fame e anche su come ‘camuffare' ai propri genitori la propria magrezza e il proprio disturbo.

"Credo nell'inferno perché ci vivo ogni giorno", dice una ragazza sul suo profilo di Facebook. Dice di chiamarsi Claudia, ha 25 anni e come lei stessa specifica, è "1.70 x 44 kg". I profili spesso sono resi privati, ma da quel poco che rendono visibile ai naviganti si legge quanto basta. "Affamata d'Amore, Passione, di Vita che Vale... - scrive ancora Claudia sul suo profilo -. Dopo 25 anni buttati, passati ad affannarsi arrivo alla conclusione che è meglio morire di fame che d'amore ugualmente lento ma fa meno male". Nella foto del profilo di Cristina, l'immagine di una ragazza e la scritta "perfection". Giulia sul suo profilo pubblico, invece, lascia soltanto una frase: "Talvolta vorrei essere qualcun'altra. Poi mi rendo conto che l'unica cosa che non ho mai provato è essere me stessa".

Quello che si riesce a leggere sul social network è solo una piccola parte, ma basta seguire gli indirizzi dei blog indicati su alcuni profili per raccogliere le loro storie scritte su pagine di diari virtuali. "Domenica, 14 febbraio 2010. E' ufficiale... - scrive sul suo blog una ragazza - sono e sto ingrassando sempre di più. Non può più andare in questo modo! Sono nervosa e non soddisfatta di me stessa... Vorrei essere serena e riuscire a piacermi...ma non è così! Devo dare una svolta a tutta questa situazione! devo tornare come ero prima! So che la mia forza di volontà..quando voglio, è più forte di qualsiasi altra cosa, sono già stata sotto i miei regimi... e con successo! Domani... domani... domani!!". E in alcuni blog, veri e propri diari alimentari. "Colazione: aria fresca, spuntino: aria calda, pranzo: 200g pomodori conditi con aceto 38 kcal, merenda: aria fritta, cena: the senza zucchero. Totale della giornata: 600 kcal bruciate in palestra e 38 kcal assunte".

Per Agostino Giovannini, dell'Ausl di Reggio Emilia e autore di una delle poche ricerche fatte in Italia sul problema dei siti proana e promia, il fenomeno è ancora oggi largamente sconosciuto e difficile da monitorare. "La mia ricerca fotografava un fenomeno ancora quasi del tutto sconosciuto a molti degli operatori - spiega -, ai mass media e ai genitori ma non a molti degli utenti. Un fenomeno comunque in crescita e in evoluzione. Ci sono vari tipi di siti internet: i forum nascosti, i blog aperti, quelli acerbi che stanno approdando a piccoli passi verso questa forma di ‘filosofia'. A fare un blog proana ci si mette dieci minuti. Se consideriamo una fetta enorme delle adolescenti con disturbi alimentari molte di queste persone agiscono con forum e blog e il 90% dei forum che io ho consultato non sono assolutamente reperibili attraverso i motori di ricerca. Diventa molto complicato riuscire ad individuarli e a definirne il numero preciso, se non impossibile".

Non mancano, però, tra blog e gruppi quelli nati per contrastare il fenomeno. Tra i gruppi di Facebook sono numerosi quelli nati per chiedere la messa al bando dei siti che incitano all'anoressia o bulimia, tanti sono soltanto ‘antiproana', ma di tanto in tanto ne spunta qualcuno a favore. Tuttavia sono i contatti personali a mettere maggiormente in evidenza il fenomeno, e anche tra questi non mancano le associazioni che si occupano di anoressia. È il caso dell'associazione Aba , che da anni è impegnata sul problema e presente in 16 città italiane che ha circa 1500 contatti come membri, ma anche di realtà associative più piccole che accettano le nuove sfide della rete, visto che il terreno di gioco è sempre più impervio.

(Giovanni Augello)

fonte: http://www.redattoresociale.it/