Citazione

“Ciò che è realmente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non sia affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca.” (Heidegger)

venerdì 12 novembre 2010

una nuova forma di anoressia nasce sul web - tesi di laurea


Gli studenti sono e resteranno sempre una fonte di grande soddisfazione per me.. Pubblico qui una interessantissima Tesi di laurea della Dottoressa Alessandra Nocerino, ora anche mia collaboratrice in una rubrica sul disagio psico-sociale: IL MONDO DENTRO - RedAcon .

Un brevissimo estratto della introduzione dice che "L’intento di questo lavoro è quello di analizzare più approfonditamente un fenomeno dilagante ma ancora poco conosciuto in Italia qual è quello dei siti web pro-Ana, mettendone in luce gli aspetti più rilevanti, al fine di comprendere quanto questi contribuiscano ad aggravare la situazione di ragazzine che già soffrono di un disturbo del comportamento alimentare e quanto, e se, questi portali possano effettivamente incentivare una condotta anoressica. Il tutto nell’ottica del potere e dell’influenza che uno strumento come il world wild web ha nella vita di tutti, ma in particolare in quella degli adolescenti, che costituiscono la categoria a rischio in questione."

Invito i visitatori del mio sito a leggere integralmente questo testo, il quale analizza molto bene l'attuale mondo (dello studio) del Pro Ana - scoperto da me nel 2003/2004 ma ancora ben poco studiato e affrontato - aprendolo al link sotto, anche ospitato gentilmente dalla Mia cara amica Chiara Rizzello su Briciole di Pane, in formato pdf :

Tesi di Laurea di Alessandra Nocerino - PRO ANA, una nuova forma di anoressia nasce sul web

sabato 26 giugno 2010

Anoressia e bulimia, sul web spopolano i siti a favore

Una ricerca americana pone sotto le lente 180 siti pro-ana e pro-mia. Un fenomeno presente anche in Italia, dove è forte il dibattito fra chi vorrebbe l'oscuramento di questi siti e chi li trova invece un'espressione di aiuto


(di Maria Cecilia Averame da: Sky Tg 24 CRONACA)



“Essere magri è più importante che essere sani”, “se devi mangiare, mangia nuda davanti allo specchio”, “il bagno è il sacro confessionale”: sono alcune delle affermazioni contenute nelle decine di migliaia di siti “pro-ana”, a favore dell'anoressia, e “pro-mia”, a favore della bulimia, facilmente reperibili nella rete. Una ricerca americana (“e-Ana and e-Mia: A Content Analysis of Pro–Eating Disorder Web Sites” –disponibile qui) ha esaminato i contenuti di 180 siti e ha rilanciato l'allarme su un fenomeno di dimensioni internazionali.

La ricerca porta alla luce nuovi aspetti e sottolinea la presenza di messaggi tendenzialmente pericolosi che mostrano anoressia e bulimia come accattivante “lifestyle”.
Gallery fotografiche di modelle in carne ed ossa (soprattutto ossa) diventano punto di riferimento per l'aspetto fisico. La
“thinspiration” diventa una vera e propria filosofia di vita, con regole, strumenti e idoli. E obiettivi che tendono ad un dimagrimento sempre maggiore (“raggiungi i 48 chili, e poi i 45, e poi scendi ancora”). La ricerca sottolinea anche il continuo utilizzo di simboli caratterizzanti l'appartenenza di gruppo, quali braccialetti rosa o viola, che diventano un sistema codificato per comunicare senza essere riconosciuti all'esterno.

Il social networking online diventa un'arma a doppio taglio. Da un lato il web rischia di creare una realtà alternativa a quella quotidiana in cui trovare giustificazioni ad un malessere segreto e distruttivo. D'altra parte - e la ricerca dell'American Journal of Public Health lo evidenzia bene - molti fra i blog e i siti esaminati rappresentano un “grido d'aiuto” e contengono affermazioni tendenti a mostrare la consapevolezza di avere una patologia.

Il fenomeno è noto anche in Italia:
non solo siti e blog, diari personali di ragazze che raccontano la loro esperienza “pro-ana”, ma sono comuni anche forum e luoghi di incontro virtuali dove confrontarsi. A volte questi siti non sono indicizzati o permettono un accesso esclusivo solo ai seguaci della filosofia “pro-ana”. Ma c'è anche chi da anni ne segue l'evoluzione, come il dott. Agostino Giovannini, autore nel 2005 di una indagine scientifica sul fenomeno, che ha catalogato e raccolto pubblicazioni e news uscite in rete negli ultimi cinque anni.

Chiudere gli occhi (in questo il caso il browser) o lasciare aperto un canale che ha risvolti autodistruttivi? In Italia c'è chi
sostiene proposte di legge per punire l'istigazione all'anoressia anche via web, e chi resta su posizioni più morbide, come quelle riportate da 'D di Repubblica': combattere i siti pro-ana attraverso la diffusione di messaggi positivi, e utilizzare il social network per comunicare con chi li ha scelti come primo strumento di espressione del proprio disagio.

sabato 20 marzo 2010

SITI PRO-ANORESSIA, IL PERICOLO SI MATERIALIZZA SUI SOCIAL NETWORK

Facebook, social network più famoso al mondo, non poteva non essere interessato dal fenomeno dei messaggi pro anoressia o bulimia che negli anni passati ha coinvolto maggiormente blog e forum. Giovannini: "Fenomeno ancora largamente sconosciuto"


ROMA 19.03.2010 - Nome in codice Proana, o anche soltanto Ana come nome o cognome, è indifferente, ma è importante che ci sia. Come foto del profilo un corpo esile in genere senza volto o la silhouette di una modella, in alcuni anche un bicchier d'acqua e tra gli amici tanti che per lo stesso cognome li scambieresti come parenti di un'unica grande famiglia. Si cercano così oggi i ragazzi con disturbi dell'alimentazione, anoressia o bulimia. E se in passato erano blog e forum e traghettare i messaggi distorti, con l'esplosione dei social network il fenomeno diventa pressoché ingovernabile. Nell'era di Facebook, il social network più famoso al mondo non poteva non essere interessato dal fenomeno dei messaggi pro anoressia o bulimia che negli anni passati ha interessato maggiormente blog e forum. Basta fare un giro con uno dei motori di ricerca per rendersi conto che si tratta di un terreno difficile da esplorare e monitorare, e soprattutto perché quel che è visibile a tutti i naviganti della rete spesso non è che una parte di quel che circola sul web. Sono numerosi, infatti, i forum ‘invisibili', a cui per accedere occorre essere registrati. Delle community private su cui scambiarsi messaggi su come perdere peso, su come non avvertire i morsi della fame e anche su come ‘camuffare' ai propri genitori la propria magrezza e il proprio disturbo.

"Credo nell'inferno perché ci vivo ogni giorno", dice una ragazza sul suo profilo di Facebook. Dice di chiamarsi Claudia, ha 25 anni e come lei stessa specifica, è "1.70 x 44 kg". I profili spesso sono resi privati, ma da quel poco che rendono visibile ai naviganti si legge quanto basta. "Affamata d'Amore, Passione, di Vita che Vale... - scrive ancora Claudia sul suo profilo -. Dopo 25 anni buttati, passati ad affannarsi arrivo alla conclusione che è meglio morire di fame che d'amore ugualmente lento ma fa meno male". Nella foto del profilo di Cristina, l'immagine di una ragazza e la scritta "perfection". Giulia sul suo profilo pubblico, invece, lascia soltanto una frase: "Talvolta vorrei essere qualcun'altra. Poi mi rendo conto che l'unica cosa che non ho mai provato è essere me stessa".

Quello che si riesce a leggere sul social network è solo una piccola parte, ma basta seguire gli indirizzi dei blog indicati su alcuni profili per raccogliere le loro storie scritte su pagine di diari virtuali. "Domenica, 14 febbraio 2010. E' ufficiale... - scrive sul suo blog una ragazza - sono e sto ingrassando sempre di più. Non può più andare in questo modo! Sono nervosa e non soddisfatta di me stessa... Vorrei essere serena e riuscire a piacermi...ma non è così! Devo dare una svolta a tutta questa situazione! devo tornare come ero prima! So che la mia forza di volontà..quando voglio, è più forte di qualsiasi altra cosa, sono già stata sotto i miei regimi... e con successo! Domani... domani... domani!!". E in alcuni blog, veri e propri diari alimentari. "Colazione: aria fresca, spuntino: aria calda, pranzo: 200g pomodori conditi con aceto 38 kcal, merenda: aria fritta, cena: the senza zucchero. Totale della giornata: 600 kcal bruciate in palestra e 38 kcal assunte".

Per Agostino Giovannini, dell'Ausl di Reggio Emilia e autore di una delle poche ricerche fatte in Italia sul problema dei siti proana e promia, il fenomeno è ancora oggi largamente sconosciuto e difficile da monitorare. "La mia ricerca fotografava un fenomeno ancora quasi del tutto sconosciuto a molti degli operatori - spiega -, ai mass media e ai genitori ma non a molti degli utenti. Un fenomeno comunque in crescita e in evoluzione. Ci sono vari tipi di siti internet: i forum nascosti, i blog aperti, quelli acerbi che stanno approdando a piccoli passi verso questa forma di ‘filosofia'. A fare un blog proana ci si mette dieci minuti. Se consideriamo una fetta enorme delle adolescenti con disturbi alimentari molte di queste persone agiscono con forum e blog e il 90% dei forum che io ho consultato non sono assolutamente reperibili attraverso i motori di ricerca. Diventa molto complicato riuscire ad individuarli e a definirne il numero preciso, se non impossibile".

Non mancano, però, tra blog e gruppi quelli nati per contrastare il fenomeno. Tra i gruppi di Facebook sono numerosi quelli nati per chiedere la messa al bando dei siti che incitano all'anoressia o bulimia, tanti sono soltanto ‘antiproana', ma di tanto in tanto ne spunta qualcuno a favore. Tuttavia sono i contatti personali a mettere maggiormente in evidenza il fenomeno, e anche tra questi non mancano le associazioni che si occupano di anoressia. È il caso dell'associazione Aba , che da anni è impegnata sul problema e presente in 16 città italiane che ha circa 1500 contatti come membri, ma anche di realtà associative più piccole che accettano le nuove sfide della rete, visto che il terreno di gioco è sempre più impervio.

(Giovanni Augello)

fonte: http://www.redattoresociale.it/